Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28894 del 3 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:28894PEN

Massima

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Il giudizio di prevenzione è autonomo rispetto al processo penale e volto ad accertare la pericolosità sociale del soggetto, non la commissione di reati. A tal fine, possono essere valutati elementi probatori e indiziari anche tratti da procedimenti penali non ancora definitivamente conclusi, senza che sia necessario il rispetto dei requisiti di cui all'art. 192 c.p.p. L'appartenenza a gruppi di tipo mafioso è tendenzialmente permanente, fino a che non vi sia un dichiarato recesso o il dissolvimento dell'associazione di riferimento, eventi che devono essere provati. Pertanto, la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale può essere legittimamente applicata sulla base di elementi che dimostrino la contiguità del soggetto a consorterie criminali, anche in assenza di una sentenza di condanna definitiva, purché sia adeguatamente motivata l'attualità della pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 155/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 03/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. Aniello Roberto, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto in data 10.06.2011 il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere irrogava a (OMISSIS) la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di P.S. per anni u…

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