Il diritto di installare infrastrutture per telecomunicazioni, quali stazioni radio base, non può essere limitato in modo generalizzato dagli strumenti di pianificazione territoriale, in quanto tali infrastrutture sono equiparate per legge alle opere di urbanizzazione primaria e pertanto possono essere collocate in qualsiasi zona, indipendentemente dalla destinazione urbanistica o territoriale. I Comuni possono introdurre divieti particolari solo per siti specifici connotati da elevata sensibilità, come ad esempio scuole, ospedali o parchi, ma non possono vietare in modo generalizzato l'installazione di tali infrastrutture in aree con destinazione agricola o di interesse provinciale. L'Amministrazione, nel valutare le istanze per la realizzazione di stazioni radio base, deve effettuare una specifica valutazione di compatibilità paesaggistica, senza potersi limitare a invocare la mera destinazione impressa all'area dagli strumenti di pianificazione territoriale. Il diniego di autorizzazione fondato esclusivamente sulla collocazione dell'impianto in area agricola strategica o di interesse provinciale, senza una adeguata motivazione in ordine alla incompatibilità paesaggistica, è pertanto illegittimo.