Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48469 del 9 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:48469PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di misure cautelari personali, deve essere valutato dal giudice non solo in termini di concretezza, ma anche di attualità, desumibili dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, dalla personalità della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato e dai suoi precedenti penali, senza che tale valutazione possa essere fondata esclusivamente sulla gravità del titolo di reato. Il requisito dell'attualità del pericolo impone al giudice un rigoroso obbligo di motivazione, in particolare quando vi sia una significativa distanza temporale tra i fatti contestati e il momento della decisione cautelare, in quanto tale distanza è tendenzialmente dissonante con l'attualità e l'intensità dell'esigenza cautelare. Pertanto, il giudice deve verificare la sussistenza di occasioni prossime e probabili di commissione di nuovi reati, non potendosi fondare la valutazione su meri elementi ipotetici o astratti. Ciò assume rilievo ancora maggiore per i reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, in relazione ai quali la perdurante attualità del pericolo di reiterazione deve essere adeguatamente motivata, anche in considerazione della possibilità per l'imputato di mantenere il proprio ruolo all'interno dell'organizzazione criminale anche in regime di misura cautelare diversa dalla custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FRANCO Amedeo - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza pronunciata dal Tribunale del riesame di Napoli in data 22/6-3/7/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Enrico Mengoni;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale DI NARDO Marilia, che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 22/6-3/7/2015, il Tribunale del riesame di Napoli rig…

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