Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1459 del 12 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:1459PEN

Massima

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Il tentativo di indurre una minore di anni 12 a produrre materiale pedopornografico, mediante reiterati messaggi di contenuto sessuale e richieste di invio di fotografie intime, integra il delitto di tentata pornografia minorile, a prescindere dall'effettiva realizzazione del materiale illecito e dall'intervento di terzi che abbiano impedito il compimento del reato. La circostanza aggravante del fatto commesso da soggetto cui la persona offesa è affidata per ragioni di istruzione sussiste anche quando gli atti illeciti avvengano al di fuori del contesto scolastico, in quanto ciò che rileva è il rapporto di affidamento e fiducia instauratosi tra il minore e l'adulto, non circoscritto al solo ambito didattico. Il mancato integrale risarcimento del danno, pur essendo stato offerto, non integra la circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 6 c.p., in quanto la norma richiede il risarcimento effettivo prima del giudizio, non essendo sufficiente la mera offerta reale non seguita da deposito accettato o dichiarato valido dal giudice. Parimenti, non può essere riconosciuta la circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 5 c.p. laddove il comportamento dei genitori della minore, che si sono prontamente attivati per denunciare la condotta dell'imputato, non integri alcuna condotta dolosa concausale rispetto all'evento. Infine, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, in ragione dell'assenza di elementi positivi da valorizzare oltre il programma riabilitativo intrapreso, e la determinazione della pena, effettuata nel rispetto dei criteri di cui agli artt. 56 e 602-ter c.p., non risultano viziati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta da

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Relatore

Dott. MAGRO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
La.Gi., nato a S (Me) il (Omissis)
avverso la sentenza del 24/5/2023 della Corte di appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso; sentita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha chiesto dichiarare inammissibile il ricorso; lette le conclusioni dei difensori del ricorrente, Avv. Vi.Am. e Al.Ci., che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 24/5/2023, la Corte di appello di Messi…

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