Il contratto di lavoro stipulato fraudolentemente con la pubblica amministrazione, mediante l'utilizzo di un titolo abilitativo falso, è nullo per illiceità della causa in quanto in contrasto con il diritto costituzionale alla salute, privando il lavoratore della tutela accordata al rapporto di lavoro svolto di fatto. In tal caso, la corresponsione della retribuzione configura un ingiusto profitto per il lavoratore e un correlativo danno per la pubblica amministrazione, integrando gli estremi del reato di truffa contrattuale a consumazione prolungata, che si protrae per l'intero periodo di svolgimento dell'attività lavorativa. Inoltre, l'acquisizione del modulo utilizzato per formare il falso titolo abilitativo, data l'elevata difficoltà di reperimento di tali documenti al di fuori di canali illeciti, integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente la prova logica della provenienza delittuosa, senza necessità di accertare con precisione le circostanze del reato presupposto.