Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24020 del 15 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:24020PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso è un reato permanente, la cui condotta si protrae fino allo scioglimento dell'associazione o alla riduzione degli associati al di sotto di tre. La partecipazione all'associazione mafiosa può essere provata anche attraverso la prova della percezione da parte dell'imputato dei profitti derivanti dalle attività criminose del sodalizio, in quanto ciò costituisce segno inequivocabile dell'attualità del vincolo associativo e del riconoscimento, da parte degli altri associati, del ruolo che l'imputato conserva all'interno della compagine. Inoltre, la partecipazione all'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti può essere provata attraverso la prova della gestione diretta di attività di spaccio e della partecipazione alla ripartizione dei relativi profitti, in quanto tali elementi sono indicativi dello stabile inserimento dell'imputato nella compagine associativa. Tuttavia, la prova della partecipazione ai reati associativi non può essere desunta automaticamente dalla mera percezione di somme di denaro provenienti dalle attività illecite del sodalizio, essendo necessario che tale percezione sia inquadrabile nell'adempimento di un preciso obbligo "statutario" e non già come mero atto di solidarietà familiare. Infine, l'aggravante della finalità di agevolare l'associazione mafiosa prevista dal d.l. n. 152 del 1991, art. 7 non può essere riconosciuta quando non risulti provato che il reato sia stato commesso avvalendosi del metodo mafioso o al fine di agevolare l'associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - rel. Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BARI;

nei confronti di:

1) CA. AN. N. IL (OMESSO);

2) CA. DO. N. IL (OMESSO);

3) CA. FR. N. IL (OMESSO);

4) CA. RA. N. IL (OMESSO);

5) C. L. N. IL (OMESSO);

6) DE. BE. AN. N. IL (OMESSO);

7) D. B. M. N. IL (OMESSO);

8) DE. PA. GI. N. IL (OMESSO);

9) …

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