Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2758 del 21 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2758PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla ripetitività e dalle modalità concrete della condotta criminosa, anche in assenza di precedenti penali specifici, purché la motivazione del provvedimento cautelare sia congrua, priva di contraddizioni logiche e coerente con i principi giurisprudenziali in materia. La valutazione della pericolosità sociale dell'indagato non può basarsi esclusivamente sulla gravità del reato, ma deve tenere conto dell'analisi della condotta concretamente tenuta, della mancanza di segni di ravvedimento e dell'assenza di condotte riparatorie, tali da escludere il venir meno o l'affievolimento delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenic - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Torino, sezione del riesame, in data 9/6/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale,
dott. BALDI Fulvio che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS) che ha concluso riportandosi ai…

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