Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11924 del 26 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:11924PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso avverso la sentenza di condanna per lesioni volontarie, non può procedere a una nuova valutazione delle risultanze probatorie già apprezzate dai giudici di merito, qualora la motivazione della decisione impugnata risulti logica e completa nel dare conto delle ragioni poste a fondamento del convincimento raggiunto. Ciò in quanto il sindacato di legittimità è limitato al controllo della correttezza giuridica e della logicità della motivazione, senza possibilità di una diversa ricostruzione del fatto. La valutazione della credibilità della persona offesa, pur in presenza di elementi di contrasto, rientra nell'ambito del libero convincimento del giudice di merito, il quale è tenuto a giustificare adeguatamente le ragioni del proprio apprezzamento, come avvenuto nella fattispecie. Pertanto, il ricorso che si limiti a prospettare una diversa ricostruzione del fatto, senza censurare specificamente i vizi logici o giuridici della motivazione, deve essere dichiarato inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

REPUBBLICA ITALIANA

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MO. Lu. , nata il (OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Cagliari del 20.10.2008;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. ((omissis)) Sandrelli;

Sentite le requisitorie del Procuratore Generale (nella persona del Cons. Dr. ((omissis))) che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

IN FATTO ED IN DIRITTO

MO.Lu. e' stata condannat…

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