Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18232 del 19 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18232PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale perde efficacia e il relativo procedimento diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora il destinatario della misura sia stato rimesso in libertà prima della decisione sulla impugnazione, senza che sia stata avanzata espressa richiesta di pronuncia sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una nuova misura cautelare. In tale ipotesi, l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta mancanza di interesse impedisce la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sanzione pecuniaria, in quanto il venir meno dell'interesse alla decisione sul provvedimento cautelare rende priva di rilievo la pronuncia sull'impugnazione. Il principio di diritto affermato mira a garantire il rispetto del diritto di difesa e della presunzione di non colpevolezza, evitando che il mero decorso del tempo e la rimessione in libertà del destinatario della misura cautelare possano comportare un pregiudizio per il ricorrente sotto il profilo delle statuizioni accessorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenz - Presidente

Dott. CARCANO D. - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 106/2012 TRIB. LIBERTA' di TRENTO, del 07/08/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;

sentite le conclusioni del PG Dott. FRATICELLI Mario per l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

(OMISSIS) impugna l'ordinanza del giudice del riesame, censurando la ritenuta sussistenza dei gravi indiz…

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