Cassazione penale Sez. III sentenza n. 224 del 7 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:224PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti per uso personale, anche se realizzato con il concorso di altri soggetti, non integra il reato di detenzione a fini di spaccio, salvo che non emerga un'effettiva destinazione della droga al mercato illecito. Inoltre, il decorso di un considerevole lasso di tempo tra la commissione del fatto e l'applicazione della misura cautelare impone al giudice un rigoroso onere di motivazione in ordine all'attualità e concretezza del pericolo di reiterazione del reato, non potendosi presumere tale pericolo sulla base di meri indizi generici o di stile. La scelta della misura cautelare deve essere adeguatamente giustificata, anche in relazione alla sua proporzionalità rispetto alle esigenze cautelari, in particolare quando il fatto risale a un periodo molto lontano nel tempo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - est. Consigliere

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

e da (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 20 aprile 2012 dal tribunale del riesame di Messina;

udita nella udienza in camera di consiglio dell'11 dicembre 2012 la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con l'ordinanza in epigrafe il tribunal…

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