Il provvedimento di rigetto dell'istanza di emersione dal lavoro irregolare di cittadini extracomunitari, adottato dalla Prefettura ai sensi dell'art. 103, comma 1, D.L. 34/2020, è impugnabile dinanzi al Giudice amministrativo, il quale, in caso di accoglimento del ricorso, può annullare il provvedimento e ordinare all'Amministrazione di riesaminare la domanda, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento. Tuttavia, il ricorso può essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse alla decisione, qualora il ricorrente comunichi di non avere più interesse alla prosecuzione del giudizio, ad esempio perché nelle more della procedura è intervenuta la sottoscrizione del contratto di sanatoria. In tali ipotesi, le spese del giudizio possono essere compensate, in considerazione del mutamento della situazione sostanziale e processuale intervenuto nel corso del giudizio. Inoltre, il Giudice amministrativo, al fine di tutelare i diritti e la dignità della parte interessata, può disporre l'oscuramento delle generalità e di qualsiasi altro dato idoneo ad identificare il ricorrente.