Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33587 del 24 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:33587PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La partecipazione al reato di associazione a delinquere di cui all'art. 416 c.p. presuppone l'adesione consapevole al programma criminoso volto al compimento di una serie indeterminata di delitti, non potendosi desumere tale partecipazione dalla mera assunzione di una veste formale in seno ad una struttura complessa lecita, quale una società o un'associazione, che oltre a perseguire i propri legittimi scopi sociali, sia stata anche resa strumento per la commissione di reati. Pertanto, laddove manchi la prova della partecipazione ai singoli reati-fine, l'accertamento della piena consapevole adesione da parte dei singoli associati al comune progetto delittuoso ed alla sua attuazione concreta richiede un maggiore impegno motivazionale, non potendosi desumere la prova della partecipazione all'associazione criminale dalla mera assunzione di una carica formale all'interno della struttura, in assenza di elementi di fatto indicativi dell'apporto fornito al sodalizio criminale con la consapevolezza di agevolarne l'esistenza e di incrementarne le potenzialità criminali. Inoltre, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il trasferimento di residenza e la cessazione del rapporto di lavoro con l'ente da oltre un anno, costituiscono elementi rilevanti da considerare per escludere il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 28/12/2018 emessa dal Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. AMOROSO Riccardo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. TAMPIERI Luca, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, il Tribunale per il riesame di Catania, in riforma dell'ordinanza …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.