Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35118 del 26 agosto 2004

ECLI:IT:CASS:2004:35118PEN

Massima

Massima ufficiale
È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 609 bis c.p., sollevata con riferimento agli artt. 3 e 25, comma secondo, della Costituzione, atteso che la nozione di «atti sessuali», richiamata dalla norma ai fini della configurabilità del reato di violenza sessuale, altro non è se non la risultante della somma delle previgenti nozioni di «congiunzione carnale» e di «atti di libidine», previste rispettivamente dagli abrogati artt. 519 e 521 c.p., per cui essa viene a comprendere tutti gli atti che, secondo il senso comune e l'elaborazione giurisprudenziale, esprimono l'impulso sessuale dell'agente con invasione della sfera sessuale del soggetto passivo. Il genitore esercente la potestà sui figli minori, in quanto investito di una posizione di garanzia in ordine al corretto comportamento sessuale dei figli minori, ha l'obbligo di impedire che costoro compiano atti di violenza sessuale, per cui risponde penalmente, ai sensi dell'art. 40, comma secondo, c.p., di tali atti, quando sussistano le condizioni costituite: a) dalla conoscenza o conoscibilità dell'evento; b) dalla conoscenza o riconoscibilità dell'azione doverosa incombente sul «garante»; c) dalla possibilità oggettiva di impedire l'evento. (Nella specie, in applicazione di tali principi, la Corte ha ritenuto legittima l'affermazione di responsabilità dell'imputato il quale, oltre ad avere egli stesso compiuto atti di violenza sessuale sui figli minori, aveva anche consentito che alcuni di costoro commettessero analoghi atti su altri fratelli e su estranei).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
TERZA SEZIONE PENALE
Composta dagli Ill.mi ((omissis)) VITALONE - ((omissis)) ONORATO - (est.) ((omissis)) TARDINO - ((omissis)) GENTILE - ((omissis)) FRANCO - Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da Al. Ge., nato a Ca. (AN) il (...),
avverso la sentenza resa il 12.6.2003 dalla corte d'appello di Ancona.
Vista la sentenza denunciata e il ricorso.
Udita la relazione svolta in udienza dal consigliere ((omissis)).
Udito il pubblico ministero in persona del sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
Udito il difensore della parte civile. avv. ==
Udito il difensore dell'imputato, avv. Da. Ma. che ha insistito nel ricorso.
Osserva:
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
1 - Con sentenza del 12.6.2003 la corte d'appello di Ancona, parzialmente modificando quella resa …

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