Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19633 del 8 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:19633PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione di tipo mafioso si configura quando l'imputato si trovi in un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale egli prende parte al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Tale partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali dai quali, sulla base di attendibili regole di esperienza attinenti propriamente al fenomeno della criminalità di stampo mafioso, possa logicamente inferirsi l'appartenenza, sempre che si tratti di indizi gravi e precisi, quali i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi, l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di uomo d'onore, la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici, quando significativi, fatti concludenti, idonei senza alcun automatismo probatorio a dare la sicura dimostrazione della permanenza costante del vincolo, in relazione allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Ai fini dell'applicazione della circostanza aggravante della disponibilità di armi di cui all'art. 416-bis, comma 4, c.p., essa è configurabile a carico di ogni partecipe che, pur non avendone effettiva consapevolezza, ignori per colpa il possesso di armi da parte degli associati, potendo tale possesso essere desunto da indicatori concreti, quali fatti di sangue ascrivibili al sodalizio o risultanze di titoli giudiziari, intercettazioni, dichiarazioni od altre fonti, di cui il giudice dia specifico conto in motivazione. La recidiva, anche se facoltativa, richiede una specifica motivazione, sia che il giudice l'affermi, sia che la escluda, dovendo egli valutare la riprovevolezza della condotta e l'accentuata pericolosità del reo, in relazione alla natura dei reati, al tipo di devianza di cui essi sono il segno, alla qualità e al grado di offensività dei comportamenti, alla distanza temporale tra i fatti e al livello di omogeneità esistente tra loro, all'eventuale occasionalità della ricaduta e a ogni altro parametro individualizzante, significativo della personalità del reo e del grado di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P - Presidente

Dott. SIANI Vincen - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/10/2017 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. VINCENZO SIANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. CANEVELLI PAOLO…

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