Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 5650 del 2017

ECLI:IT:TARNA:2017:5650SENT

Massima

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L'abuso edilizio, in quanto violazione permanente dell'obbligo di ripristinare la conformità a diritto dello stato dei luoghi, legittima l'adozione dell'ordine di demolizione da parte dell'amministrazione comunale, senza che sia necessaria una specifica motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale. Il decorso del tempo, infatti, non può legittimare la conservazione di una situazione di fatto abusiva, né far sorgere un affidamento tutelabile del privato alla mancata adozione della misura sanzionatoria, atteso che l'abuso edilizio costituisce di per sé presupposto sufficiente per l'applicazione della prescritta sanzione demolitoria. Pertanto, il provvedimento di diniego di sanatoria e di ordine di demolizione di un manufatto abusivo, ancorché adottato a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, non necessita di una puntuale motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico attuale alla rimozione dell'opera, essendo sufficiente l'accertamento della mancanza del titolo edilizio e della violazione delle prescrizioni urbanistiche. Inoltre, la normativa sul cd. "piano casa", pur consentendo la realizzazione di nuovi volumi, non vale a sanare i vecchi abusi edilizi, rispetto ai quali l'ordinamento prevede la sola legislazione condonistica, non applicabile al caso di specie. Pertanto, il diniego di sanatoria e l'ordine di demolizione di un manufatto abusivo, in quanto atti dovuti, non possono essere sindacati per carenza di motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico attuale, né possono essere superati attraverso il ricorso alla disciplina del "piano casa", essendo tale normativa di portata straordinaria e di interpretazione restrittiva.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/11/2017

N. 05650/2017 REG.PROV.COLL.

N. 01350/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1350 del 2010, proposto da:
Alfonso Santillo, rappresentato e difeso dall'avvocato Fabio Orefice, con domicilio eletto presso il suo studio in Napoli, via F. Cilea, 183;

contro

Comune di Napoli, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura Municipale, domiciliata in Napoli, piazza Municipio palazzo San Giacomo.

per l'annullamento

- dell’ordinanza dirigenziale emessa dal Comune di Napoli n. 568 del 27 novembre 2009 di rigetto dell'istanza di sanatoria ex art. 36 del D.P.R. n. 380 del 2001 – pratica n. 395/07 in relazione alle opere abusive realizzat…

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