Il Comune, nell'esercizio del potere di cui all'art. 7, comma 1, lett. f) del Codice della Strada, può stabilire aree di sosta tariffate al fine di regolare la domanda di circolazione e sosta dei veicoli privati, contemperando le esigenze di mobilità e accessibilità con la tutela dell'ambiente e del decoro urbano. Tuttavia, tale potere discrezionale deve essere esercitato in modo ragionevole e proporzionato, sulla base di un'adeguata istruttoria che tenga conto delle caratteristiche delle diverse zone della città, della disponibilità e qualità del servizio di trasporto pubblico, nonché dell'effettiva domanda di sosta, differenziando le tariffe e le eventuali agevolazioni in relazione a tali elementi. L'amministrazione non può pertanto adottare misure di aumento generalizzato delle tariffe e sospensione indiscriminata delle agevolazioni, senza aver previamente verificato la sussistenza dei presupposti e la congruità delle scelte rispetto agli obiettivi di regolazione della mobilità privata e promozione dell'uso del trasporto pubblico.