Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6759 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:6759SENT

Massima

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L'occupazione abusiva di suolo pubblico, eccedente l'estensione e le modalità originariamente autorizzate, comporta l'obbligo per l'Amministrazione di ordinare la rimozione e il ripristino dei luoghi, senza che possano essere accolte doglianze di tipo meramente formale o procedimentale, attesa la natura vincolata del provvedimento di ripristino. L'accertamento dell'abuso, effettuato dalla Polizia Municipale, costituisce un presupposto sufficiente per l'adozione dell'ordine di rimozione, senza che sia necessario instaurare un contraddittorio procedimentale, in assenza di specifiche deduzioni da parte dell'interessato in merito al merito dell'accertamento. Il mancato rispetto dei limiti dell'autorizzazione originaria non determina la decadenza del titolo, ma solo l'obbligo di riduzione in pristino dell'occupazione abusiva.

Sentenza completa

N. 10720/2013
REG.RIC.

N. 06759/2015 REG.PROV.COLL.

N. 10720/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10720 del 2013, proposto da:
Giuseppe De Niccolo, rappresentato e difeso dall'avv. Fabio Monaco, con domicilio eletto presso Fabio Monaco in Roma, viale Aventino, 79;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall' avv. Rosalda Rocchi, dell’avvocatura comunale, domiciliata in Roma, Via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 1442 del 25 settembre 2013 avente ad oggetto la rimozione o.s.p. in viale Guglielmo Marconi a mt. 40 dall'incrocio con l.go Maestri del Lavoro.

Visti il ri…

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