Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29867 del 29 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:29867PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, che si concretizza nella narrazione di fatti, è limitato ai casi di oggettiva esistenza di quello assunto a base della notizia divulgata, quale elemento essenziale ai fini del corretto esercizio del diritto. L'esimente putativa del diritto di cronaca giudiziaria può essere invocata, in caso di affidamento del giornalista su quanto riferito dalle sue fonti informative, non solo se abbia provveduto a verificare i fatti narrati, ma quando abbia altresì offerto prova della cura posta negli accertamenti svolti per stabilire la veridicità di detti fatti. L'erronea convinzione, circa la rispondenza al vero del fatto riferito, non può comportare l'applicazione della scriminante del diritto di cronaca nemmeno sotto il profilo putativo quando l'autore dello scritto diffamante non abbia proceduto a verifica, anche compulsando la fonte originaria. Il delitto di diffamazione commesso dal giornalista con il mezzo della stampa e non scriminato per le ragioni esposte rappresenta l'evento del reato colposo attribuibile al direttore responsabile, ai sensi dell'articolo 57 c.p., la cui condotta omissiva consiste nel non aver attivato i dovuti controlli per evitare che, col mezzo della stampa e sul quotidiano da lui diretto, si ledesse, dolosamente, la reputazione di terze persone. L'inammissibilità del ricorso per cassazione impedisce di rilevare la prescrizione del reato maturata, nelle more del giudizio di legittimità, dopo la sentenza di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/03/2019 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CALASELICE BARBARA;
Il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. LIGNOLA FERDINANDO, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
La parte civile ha chiesto l'inammissibilita' e ha depositato nota spese.
Il difensore ha chiesto l'accoglimento del …

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