Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49807 del 10 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:49807PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni, quale misura di prevenzione patrimoniale, può essere legittimamente applicato quando risulti la sproporzione tra il valore dei beni posseduti dal soggetto indiziato di appartenenza ad associazione mafiosa e i redditi dichiarati, ovvero quando i beni siano stati acquisiti con i proventi di attività illecite svolte con modalità mafiose, a prescindere dalla prova della provenienza delittuosa dei singoli beni. In tali ipotesi, l'onere della prova circa la legittima provenienza dei beni grava sul proposto, essendo sufficiente per l'applicazione della misura la mera incongruenza tra il valore dei beni e i redditi dichiarati o la dimostrazione che i beni siano stati acquisiti con proventi di attività illecite svolte con modalità mafiose. La motivazione del provvedimento di confisca deve comunque valutare autonomamente la sussistenza di tali presupposti, senza limitarsi ad un mero richiamo della motivazione del provvedimento di primo grado, e deve altresì indicare in modo specifico i beni da sottoporre a confisca e le relative ragioni giustificatrici. Avverso il provvedimento di confisca è ammesso il ricorso per cassazione, il quale tuttavia è circoscritto al vizio di violazione di legge, con esclusione di censure attinenti alla mera valutazione di merito circa la sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati o la provenienza illecita dei beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA C. - rel. Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso il decreto del 12/11/2012 della Corte d'Appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;

lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Gialanella Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con il provvedimento impugnato veniva confe…

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