Il giudice dell'udienza preliminare, investito della richiesta di rinvio a giudizio per un reato per il quale è prevista la trattazione dell'udienza preliminare, non può disporre la restituzione degli atti al pubblico ministero per l'esercizio dell'azione penale con le forme della citazione diretta, previa riqualificazione giuridica del fatto. Tale provvedimento di restituzione degli atti è abnorme in quanto determina un'indebita regressione del procedimento, lede le prerogative costituzionalmente riconosciute al pubblico ministero e può determinare una situazione di stallo processuale insuperabile. Il giudice deve invece esercitare il proprio potere di precisare l'imputazione, correggerne gli errori o modificarne la qualificazione giuridica, attraverso gli strumenti procedurali previsti dagli articoli 423, 425 o 429 c.p.p., senza disporre la restituzione degli atti al pubblico ministero. Il ricorso per cassazione rappresenta lo strumento processuale per rimuovere gli effetti di un provvedimento abnorme, in quanto espressione di un potere esercitato al di fuori dei casi consentiti e foriero di un'indebita regressione del procedimento.