Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8064 del 1 marzo 2021

ECLI:IT:CASS:2021:8064PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede, oltre alla prova dell'esistenza di un'associazione criminale strutturata e dotata di autonoma capacità di intimidazione, anche l'accertamento della sua effettiva capacità di determinare un assoggettamento omertoso nell'ambiente in cui opera, anche se limitato ad un ambito territoriale o settoriale circoscritto. Pertanto, non è sufficiente la mera prova di un accordo tra soggetti connotati da precedenti penali e legami con la criminalità organizzata, finalizzato al controllo di un determinato settore economico attraverso modalità intimidatorie, se non viene dimostrata la concreta idoneità del gruppo a radicarsi nel contesto sociale di riferimento, imponendovi il proprio metodo mafioso. Allo stesso modo, la qualificazione di un'impresa come "mafiosa" presuppone la dimostrazione di una effettiva commistione tra l'attività economica e il programma criminoso dell'associazione, tale da rendere impossibile distinguere tra capitali leciti e illeciti, ovvero di un diretto assoggettamento dell'impresa al controllo dell'organizzazione mafiosa. In assenza di tali elementi, la condotta può al più integrare il reato di cui all'art. 416 c.p. o altre fattispecie, ma non il delitto di associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO E. A. - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/5/2020 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Emilia Anna Giordano;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ORSI Luigi, che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catania, in seguito ad annullamento con rinvio disposto dalla Secon…

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