Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27530 del 6 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:27530PEN

Massima

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Il delitto di calunnia si configura quando l'agente, con denuncia o querela, accusa falsamente una persona di aver commesso un reato, pur sapendola innocente, al fine di sottrarsi a una procedura esecutiva. Perché sussista il reato di calunnia, è necessario che l'imputato abbia agito con dolo specifico, ossia con la consapevolezza e volontà di accusare falsamente la persona sapendola innocente, a prescindere dalla veridicità o meno dei fatti narrati nella denuncia. Inoltre, il reato di calunnia è integrato anche quando l'imputato, pur non essendo l'autore materiale della denuncia, ne abbia comunque istigato o determinato la presentazione, consapevole della falsità dell'accusa. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato di calunnia, in particolare del dolo specifico, rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione, se congruamente e logicamente giustificata, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o errori di diritto. Pertanto, il delitto di calunnia si configura quando l'agente, con denuncia o querela, accusa falsamente una persona di aver commesso un reato, pur sapendola innocente, al fine di sottrarsi a una procedura esecutiva, a prescindere dalla veridicità o meno dei fatti narrati, purché sussista il dolo specifico di accusare falsamente la persona sapendola innocente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

FE. Gi. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Salerno, emessa in data 28.4.2006;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Procuratore generale, in persona del sostituto V. Monetti, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

osserva in:

FATTO E DIRI…

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