Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8435 del 21 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:8435PEN

Massima

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Il reato di danneggiamento e di ingiuria, previsti rispettivamente dagli articoli 635 e 594 del codice penale, non sono più configurabili a seguito delle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 7 del 2016, che ha depenalizzato tali condotte. Di conseguenza, la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio, in quanto i fatti contestati non sono più previsti dalla legge come reato, con conseguente revoca delle statuizioni civili accessorie. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione è che la depenalizzazione di determinati illeciti, operata dal legislatore, comporta l'obbligo per il giudice di procedere all'annullamento della condanna e alla revoca delle disposizioni civili, in quanto venuto meno il presupposto della rilevanza penale del fatto. Tale principio si fonda sulla necessità di adeguare il giudicato alle sopravvenute modifiche normative, al fine di garantire il rispetto del principio di legalità e della irretroattività della legge penale sfavorevole. La Corte, nel motivare la propria decisione, ha sottolineato come la depenalizzazione di un reato determini l'estinzione del reato stesso e, di conseguenza, l'impossibilità di applicare le relative sanzioni penali e civili accessorie. Pertanto, il giudice è tenuto a prendere atto di tale mutamento normativo e a procedere all'annullamento della condanna e alla revoca delle statuizioni civili, in ossequio ai principi di legalità e di retroattività della legge penale più favorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 660/2014 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 27/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/10/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per il capo A) perche' il fatto non costituisce reato e revoca delle s…

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