Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14581 del 3 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14581PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. è un reato permanente, la cui configurabilità non dipende dall'accertamento di specifici reati-fine, ma dalla sussistenza di elementi indiziari che dimostrino la partecipazione dell'imputato al sodalizio criminoso, anche nella forma di concorrente esterno. La permanenza del vincolo associativo e la mancata prova della sua cessazione giustificano il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere, in assenza di elementi che consentano di ritenere superata la doppia presunzione di cui all'art. 275 c.p.p. La valutazione degli elementi fattuali e delle esigenze cautelari rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
contro l'ordinanza del 14/11/2018 del Tribunale del riesame di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RAGO G.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SECCIA Domenico, che ha concluso chiedendo il rigetto;
uditi i difensori, avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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