Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28885 del 8 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:28885PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la legittimità di un provvedimento di applicazione di una misura di prevenzione personale, deve limitarsi al controllo della corretta applicazione della legge, senza poter sindacare il merito delle valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione è ammissibile solo per violazione di legge e non per vizi della motivazione, salvo che questa non sia inesistente o meramente apparente. Ai fini dell'attualità della pericolosità sociale, il giudice deve fare riferimento alla situazione esistente all'inizio del giudizio di primo grado, potendo tuttavia tenere conto anche di elementi successivi che confermino la permanenza dei fattori di rischio. Il percorso di risocializzazione intrapreso dal soggetto sottoposto alla misura di prevenzione, pur potendo essere valutato ai fini della determinazione della durata della misura, non esclude di per sé la sussistenza della pericolosità sociale, dovendo il giudice accertare l'effettiva e definitiva modifica dello stile di vita che ha dato luogo alla dichiarazione di pericolosità. Infine, lo stato di detenzione del soggetto non impedisce l'applicazione della misura di prevenzione, essendo necessario distinguere il momento genetico del provvedimento da quello esecutivo, fermo restando la possibilità per l'interessato di richiedere la revoca della misura ove dimostri il superamento della pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 15/2012 CORTE APPELLO di MILANO, del 15/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto in data 15.05.2012 la Corte d'appello di Milano, confermata nel merito la pronuncia di primo grado che aveva applicato a (OMISSIS) la misura di' pr…

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