Il mancato rispetto dell'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, che avrebbe consentito all'azienda farmaceutica interessata di partecipare al procedimento stesso con argomentazioni idonee a indurre l'amministrazione a non adottare il provvedimento o ad adottarlo con un contenuto diverso, determina l'illegittimità del provvedimento con il quale l'AIFA ha disposto il ripianamento dello sfondamento del tetto della spesa farmaceutica territoriale, in quanto la partecipazione del privato al procedimento svolge una funzione conoscitiva a vantaggio di entrambe le parti, pubblica e privata, permettendo all'amministrazione di ridurre i margini di errore nell'adozione del provvedimento finale. Tale obbligo di comunicazione sussiste anche quando l'amministrazione non abbia rispettato la tempistica dettata dalla legge per l'adozione del provvedimento, in quanto la comunicazione di avvio del procedimento è una disposizione di carattere generale sempre applicabile, salvo che l'amministrazione non ne dimostri l'inutilità, e la previsione normativa di comunicazione del provvedimento conclusivo non esclude l'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, essendo quest'ultima finalizzata a consentire al privato di partecipare prima dell'adozione del provvedimento finale.