Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30780 del 11 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:30780PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione e commercializzazione di prodotti industriali con marchi o segni distintivi nazionali o esteri contraffatti, nonché di ricettazione dei medesimi beni, sussiste quando vi sia una struttura criminale caratterizzata da stabilità, professionalità organizzativa e predisposizione di mezzi logistici e finanziari, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati, alla quale partecipano attivamente tutti gli indagati rivestendo ruoli importanti. La competenza territoriale per tali reati, commessi in luoghi diversi, si radica presso l'autorità giudiziaria del luogo in cui ha sede l'ufficio del pubblico ministero che per primo ha iscritto la notizia di reato, in applicazione del criterio residuale di cui all'art. 9, comma 3, c.p.p. Sussistono i gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione del reato, che giustificano l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, quando le modalità e le circostanze dei fatti reato denotano una spiccata pericolosità sociale degli indagati, organizzati in modo professionale, tale da rendere assai probabile la reiterazione di analoghi comportamenti delittuosi, essendo l'attività delittuosa la principale fonte di reddito e sostentamento degli stessi. La mancata traduzione dell'ordinanza cautelare nella lingua conosciuta dall'indagato straniero non determina nullità quando l'indagato, nelle varie fasi del procedimento, ha dimostrato di comprendere la lingua italiana e di aver apprestato adeguata difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. ALMA Marco - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nata in (OMISSIS);

avverso la ordinanza n. 75+92/14 in data 7/2/2014 del Tribunale di Venezia in funzione di giudice del riesame;

visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Marco Maria ALMA;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ROMANO Giulio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

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