Cassazione penale Sez. I sentenza n. 592 del 11 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:592PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato continuato sussiste quando i singoli reati, pur essendo distinti e autonomi, sono espressione di un unico disegno criminoso, realizzato attraverso una pluralità di azioni, anche se intervallate nel tempo, purché siano caratterizzati da un nesso di derivazione causale e teleologica, tale da consentire di ravvisare un'unitarietà di intento e di programma delinquenziale. Tale unitarietà del disegno criminoso può essere desunta anche dalla circostanza che i reati siano stati commessi con il medesimo metodo e per agevolare la medesima associazione criminale, nonché dal fatto che siano stati realizzati nel medesimo arco temporale di operatività dell'associazione, costituendo un segmento fattuale del complessivo agire di detta associazione. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare l'applicabilità del reato continuato, non può limitarsi a considerare eventuali mutamenti contingenti degli assetti associativi o della persona degli esattori, ma deve tenere conto dell'unitarietà del disegno criminoso, desumibile dalla connessione oggettiva e soggettiva tra i reati, dalla loro realizzazione con il medesimo metodo e per agevolare la medesima associazione, nonché dalla loro collocazione temporale nell'ambito dell'operatività dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 75/2014 GIP TRIBUNALE di NAPOLI, del 12/05/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NOVIK ((omissis));
lette le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo che ha chiesto l'accoglimento con rinvio dell'ordinanza.
RILEVATO IN FATTO
1. Con ordinanza del 12 maggio 2014 il Gip del tribunale di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza presentata da (OMISSIS), diretta ad ottenere l'applicazione della dis…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.