Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45103 del 4 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45103PEN

Massima

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Le espressioni offensive e lesive della reputazione altrui, anche se pronunciate in una riunione pubblica, non sono scriminate dal diritto di critica, il quale deve essere esercitato con argomentazioni, opinioni e valutazioni che non degenerino in attacchi personali o manifestazioni gratuitamente lesive. La valutazione del carattere offensivo delle frasi pronunciate e della sussistenza dell'elemento soggettivo del reato rientra nel merito della decisione del giudice di merito, il quale, sulla base di una motivazione adeguata, può condannare l'imputato al risarcimento del danno morale in favore delle parti offese, liquidato in via equitativa. Il giudice di legittimità non può sindacare le scelte compiute dal giudice di merito in ordine alla rilevanza e attendibilità delle fonti di prova, salvo che non risultino affermazioni apodittiche o illogiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. AD. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/04/2008 TRIBUNALE di VERONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. IACOBELLIS MARCELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. VACCA.

SVOLGIMENT…

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