Il D.Lgs. n. 387/2003, attuativo della direttiva 2001/77/CE, prevede un procedimento autorizzativo unico per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che si svolge mediante conferenza di servizi. In tale contesto, il dissenso espresso da un'amministrazione partecipante alla conferenza di servizi deve essere motivato, non può riferirsi a questioni estranee all'oggetto della conferenza e deve recare le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell'assenso, in ossequio ai principi di imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa. L'amministrazione competente al rilascio dell'autorizzazione unica compie la valutazione comparativa di tutti gli interessi coinvolti, tenendo conto delle posizioni di dissenso espresse, senza che il dissenso possa costituire un mero potere di veto. Nell'ambito di tale procedimento, l'amministrazione regionale, cui gli atti sono rimessi in caso di dissenso, svolge una propria autonoma valutazione dell'attività istruttoria già compiuta, bilanciando gli interessi in gioco, senza doversi limitare ad un mero riscontro di legittimità di quanto già svolto dall'amministrazione provinciale delegata. La valutazione di impatto ambientale, pur dovendo tenere conto delle osservazioni e dei motivi di dissenso rappresentati, non comporta l'automatico accoglimento degli stessi, spettando all'amministrazione un potere ampiamente discrezionale di sintesi e bilanciamento degli interessi in gioco, sindacabile solo in caso di manifesta irragionevolezza, arbitrarietà o illogicità.