Il reato di cui all'art. 14, comma 5-ter, del d.lgs. n. 286 del 1998, come modificato dalla l. n. 271 del 2004, ha natura permanente, perfezionandosi con la scadenza dei termini previsti nel provvedimento dell'autorità amministrativa e protragliendosi per tutto il tempo della volontaria omissione dell'ordine di allontanamento, in quanto l'inosservanza pone in essere una situazione antigiuridica caratterizzata dalla necessità della condotta attiva dell'agente affinché, con l'esecuzione del provvedimento, cessi lo stato di illecita disobbedienza. Pertanto, la norma in questione configura un reato permanente che cessa solo quando l'agente, con un comportamento attivo, dia esecuzione all'ordine ricevuto abbandonando il territorio dello Stato. La modifica normativa introdotta dalla l. n. 271 del 2004 non ha determinato un'ipotesi di abolitio criminis, bensì una successione di norme penali in rapporto di continuità, avendo in comune sia l'elemento strutturale rappresentato dal tipo di condotta sanzionata che l'interesse tutelato. Conseguentemente, la nuova disciplina si applica a tutti i cittadini extracomunitari trovati nel territorio dello Stato a partire dalla data di entrata in vigore della legge, essendo del tutto irrilevante la data di emissione dell'ordine di espulsione, in quanto il reato permane fino all'abbandono del territorio o all'arresto dell'indagato.