Cassazione civile Sez. Unite sentenza n. 18987 del 31 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:18987CIV

Massima

Massima ufficiale
In materia di procedimento disciplinare a carico degli appartenenti all’ordine giudiziario, ai fini dell’applicazione dell’esimente della scarsa rilevanza del fatto - ex art. 3-bis del d.lgs. n. 109 del 2006 - all’illecito disciplinare costituente reato, previsto dall’art. 4, comma 1, lett. d), del medesimo d.lgs., non assume alcun rilievo, quale elemento sintomatico, la mancata percezione dell’offesa da parte della vittima del reato, posto che il bene giuridico protetto attraverso la previsione di detto illecito è costituito dall’immagine del magistrato. (Così statuendo, la S.C. ha annullato, con rinvio, una sentenza di proscioglimento, pronunciata sul rilievo che la persona offesa dal reato di diffamazione – ipotizzato a carico del magistrato incolpato – non avesse percepito come offensive le frasi rivolte al proprio indirizzo, essendo stato, così, disatteso anche il principio secondo cui, ai fini della sussistenza del reato “de quo”, ciò che rileva è l’uso di parole socialmente interpretabili come offensive).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONI UNITE CIVILI

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RORDORF Renato - ((omissis)) f.f.

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente di Sezione

Dott. PETITTI Stefano - rel. Presidente di Sezione

Dott. BIELLI Stefano - Consigliere

Dott. BIANCHINI Bruno - Consigliere

Dott. DI VIRGILIO Michela - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. BARRECA Luciana - Consigliere

Dott. FALASCHI Milena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso, iscritto al N.R.G. 2348 del 2017, proposto da:
PROCURA GENERALE PRESSO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, in persona del sostituto procuratore generale (OMISSIS), designato dal Procuratore generale;
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), rappresentata e difesa dall'Avvocato (OMISSIS);
- resistente -
e nei confr…

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