Il proprietario di un fondo sul quale siano stati abbandonati rifiuti non è responsabile in via automatica per la loro rimozione, ma solo qualora sia accertata la sua colpa o dolo, in particolare per non aver adottato le cautele necessarie a scongiurare il pericolo di abbandono. L'ordinanza sindacale che imponga al proprietario la rimozione dei rifiuti abbandonati sul suo terreno, senza previa verifica della sua responsabilità colposa o dolosa, è illegittima per violazione degli artt. 10, 14 e 50 del d.lgs. n. 22/1997, nonché per eccesso di potere per difetto di motivazione. L'adozione di un'ordinanza contingibile e urgente per la rimozione dei rifiuti, ai sensi dell'art. 38 della L. n. 142/1990, è consentita solo in presenza di una situazione di eccezionale urgenza e necessità, non ravvisabile in caso di situazioni pregresse e consolidate nel tempo, per le quali l'ordinamento prevede altri strumenti di intervento ordinari, come l'ordinanza ex art. 13 del d.lgs. n. 22/1997, la cui adozione richiede la previa indicazione delle norme derogate e il parere degli organi tecnico-sanitari locali sulle conseguenze ambientali.