Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43543 del 9 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:43543PEN

Massima

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Il pubblico funzionario che, in concorso con imprenditori, pone in essere un sistema di turbativa d'asta finalizzato a condizionare l'esito di gare pubbliche, attraverso la comunicazione preventiva degli elenchi delle ditte invitate e l'accordo sui ribassi d'asta, commette il reato di associazione a delinquere e corruzione. Tuttavia, ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, il giudice deve motivare adeguatamente in ordine alla persistenza delle esigenze cautelari, tenendo conto del rilevante lasso di tempo trascorso dalla commissione dei fatti, dei mutamenti intervenuti nella posizione dell'indagato e della sua incensuratezza, nonché verificando l'impossibilità di soddisfare tali esigenze con misure meno afflittive della custodia cautelare in carcere. Il mero decorso del tempo e il trasferimento dell'indagato ad altre funzioni, in assenza di concreti elementi di pericolosità, possono infatti determinare l'affievolimento delle esigenze cautelari, imponendo l'adozione di misure meno gravose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 490/2012 TR1B. LIBERTA' di SALERNO, del 04/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Viola Alfredo Pompeo rigetto nel ricorso;

Udito il difensore avv. (ndr.: testo originale non comprensibile) (OMISSIS) si riporta ai motivi.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) …

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