Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11188 del 17 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11188PEN

Massima

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La circostanza aggravante di cui all'art. 61, n. 11, c.p. (abuso di relazioni di prestazione d'opera) sussiste quando il soggetto, cui è stato conferito l'incarico di compiere un determinato "facere" per conto di un cliente, si appropria indebitamente della somma affidatagli, in violazione del rapporto di fiducia e dell'obbligo di adempiere diligentemente l'incarico ricevuto. Tale aggravante ricorre anche in assenza di un vincolo di subordinazione o dipendenza tra le parti, essendo sufficiente l'esistenza di un rapporto giuridico che comporti l'obbligo di un "facere" e agevoli la commissione del reato. Pertanto, qualora il procacciatore di affari, cui sia stato conferito l'incarico di effettuare un pagamento per conto del cliente, si appropri indebitamente della somma affidatagli, si configura la circostanza aggravante dell'abuso di relazioni di prestazione d'opera, a prescindere dalla sussistenza di un rapporto di subordinazione. In tali casi, il giudice di appello o di cassazione che dichiari l'estinzione del reato per prescrizione, deve comunque confermare le statuizioni civili contenute nella sentenza di primo grado, in quanto è sufficiente l'accertamento della sussistenza del fatto e della responsabilità dell'imputato, senza che sia necessario verificare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione dell'art. 129 c.p.p., comma 2.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI R. - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenz - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
Di Iasio Antonino;
avverso la sentenza della Corte d'Appello di Firenze del 15/4/2014;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso e le memorie depositate in cancelleria;
udita la relazione svolta dal consigliere Roberto Maria Carrelli Palombi di Montrone;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato ascritto estint…

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