Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53954 del 20 dicembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:53954PEN

Massima

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Il reato di sottrazione di beni pignorati di cui all'art. 388, commi 3 e 4, c.p. si configura quando il custode nominato, consapevole del vincolo pignoratizio, sottrae i beni pignorati, anche senza l'effettiva esistenza di un furto o altra causa di sottrazione, non consegnandoli all'Istituto Vendite Giudiziarie. L'eventuale invalidità o inefficacia del pignoramento non rileva ai fini dell'integrazione del reato, salvo che non intervenga una pronuncia del giudice che ne accerti la sussistenza. La condotta del custode che, pur avendo dichiarato i beni pignorabili ai sensi dell'art. 492 c.p.c., successivamente li sottrae, integra il reato di cui all'art. 388, commi 3 e 4, c.p., a prescindere dalla veridicità della dichiarazione iniziale o da eventuali errori nella individuazione dei beni. L'attenuante del danno patrimoniale di particolare tenuità di cui all'art. 62, n. 4, c.p. non è applicabile quando il valore dei beni sottratti è pari a settemila euro, in quanto il danno deve essere valutato in relazione all'intero compendio pignorato e alle spese della procedura esecutiva. L'ipotesi di reato impossibile di cui all'art. 49, comma 2, c.p. non è configurabile quando, pur in presenza di dubbi sull'effettiva esistenza dei beni pignorati, il custode ne abbia comunque dichiarato il possesso ai sensi dell'art. 492 c.p.c., determinando così il vincolo pignoratizio. Infine, la fattispecie non è inquadrabile nelle ipotesi più lievi di cui agli artt. 388, comma 6, e 388-bis c.p., in quanto la condotta contestata integra la più grave ipotesi di sottrazione di beni già sottoposti a pignoramento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/10/2015 della Corte di appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SCALIA Laura;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso per l'annullamento con rinvio sulla pena in relazione alla collaborazione prestata;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che si associa alla richiesta …

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