Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13383 del 30 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13383PEN

Massima

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Il dolo intenzionale, nelle sue gradazioni di dolo diretto o eventuale, costituisce l'elemento psicologico che caratterizza il delitto di omicidio volontario, ai sensi dell'art. 575 c.p., in contrapposizione all'omicidio preterintenzionale di cui all'art. 584 c.p., in cui la volontà dell'agente è diretta esclusivamente a percuotere o ferire la vittima, senza previsione dell'evento morte. Ai fini della configurabilità dell'omicidio volontario, è sufficiente che l'agente abbia accettato consapevolmente anche solo l'eventualità che dal suo comportamento potesse derivare la morte della vittima, come desumibile dalle concrete modalità della condotta, caratterizzata da plurime e violente azioni perpetrate con mezzi idonei a cagionare la morte. La valutazione in ordine alla concessione delle circostanze attenuanti generiche, di cui all'art. 62-bis c.p., rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale può legittimamente negarle sulla base di una motivazione congrua e non contraddittoria, avuto riguardo a elementi quali la personalità dell'imputato, la gravità del fatto e la modalità della condotta. Analogamente, la determinazione della pena all'interno del minimo edittale non rappresenta un diritto assoluto dell'imputato, essendo sufficiente che il giudice motivi in modo adeguato la scelta del quantum, anche attraverso espressioni sintetiche quali "pena congrua" o "pena adeguata", purché tali da escludere l'arbitrarietà della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/07/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MANCUSO LUIGI FABRIZIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa CENICCOLA ELISABETTA;
Il Procuratore Generale conclude per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore;
E' presente l'avvocato (OMISSIS), del foro di ROMA …

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