Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43001 del 18 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43001PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente, pur non escludendo la responsabilità penale, può ridurre la capacità di intendere e di volere dell'imputato, soprattutto nel momento della valutazione del pericolo e della decisione di agire, senza tuttavia abolirla del tutto, quando il suo comportamento risulti comunque articolato e finalizzato, coerente con la sua lettura psicopatologica della realtà. In tali casi, l'assenza dei presupposti per riconoscere la legittima difesa, anche nella forma putativa, deve essere adeguatamente motivata dal giudice di merito, il quale deve valutare attentamente le risultanze peritali e le concrete modalità esecutive del fatto, senza limitarsi ad un mero richiamo alle conclusioni dei consulenti tecnici. Inoltre, l'attenuante della provocazione non può essere riconosciuta quando l'imputato si sia sistematicamente posto in una situazione di contrasto con le parti offese, abituato a scambi di minacce e azioni violente, senza che l'ultimo scontro abbia determinato in lui un sentimento di ira tanto violento da giustificare la reazione sproporzionata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AS. IV. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 07/02/2008 CORTE ASSISE APPELLO di L'AQUILA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROMBOLA' MARCELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore avv. ((omissis)), che ne ha chiesto l'accoglimento co…

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