Il giudizio abbreviato comporta la rinuncia dell'imputato a difendersi provando, in cambio di un più favorevole trattamento sanzionatorio, per cui non opera il divieto di utilizzazione delle prove previsto per il dibattimento. Pertanto, nel giudizio abbreviato sono utilizzabili anche le dichiarazioni rese dall'acquirente dello stupefacente alla polizia giudiziaria, non essendo ravvisabile alcuna ipotesi di inutilizzabilità patologica di tali atti probatori. Tuttavia, qualora successivamente all'emissione della sentenza di appello intervenga una modifica normativa in melius del trattamento sanzionatorio, con conseguente riduzione dei limiti edittali della pena e del termine prescrizionale, la Corte di cassazione, anche in caso di ricorso inammissibile, può rilevare d'ufficio l'estinzione del reato per prescrizione, in applicazione del principio di cui all'art. 2, comma 4, c.p., secondo cui la legge penale più favorevole all'imputato ha efficacia retroattiva.