Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39980 del 9 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:39980PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, pur comportando l'obbligo di riferire fedelmente i fatti, non richiede una perfetta corrispondenza tra la notizia pubblicata e la realtà oggettiva, essendo sufficiente che l'informazione, nel suo complesso, risulti sostanzialmente veritiera e non contenga elementi idonei a ledere ulteriormente la reputazione del soggetto già compromessa dalla verità della notizia principale. Pertanto, l'inesattezza di dati secondari, marginali rispetto all'informazione principale, non determina la configurabilità del reato di diffamazione, qualora il giornalista abbia agito nel rispetto del canone di verità e correttezza informativa, senza intenti diffamatori. In tali ipotesi, l'esimente del diritto di cronaca opera anche in presenza di lievi imprecisioni, purché queste non siano tali da alterare il significato complessivo dell'informazione e risultino inidonee a compromettere ulteriormente la reputazione del soggetto già lesa dalla verità della notizia principale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS)

avverso la sentenza pronunciata in data 10.6.2011 dalla Corte di Appello di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere dott. Alfredo Guardiano;

udito il pubblico ministero nella persona del sostituto procuratore generale dott. LETTIERI Nicola che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito per il ricorrente, parte…

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