Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24681 del 31 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24681PEN

Massima

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La dichiarazione resa dal privato, anche se allegata a una richiesta di rinnovo di un'autorizzazione amministrativa, non integra il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico ex art. 483 c.p. qualora non si tratti di un'autocertificazione attestante il possesso di requisiti. Ai fini della configurabilità del reato di falsità ideologica per induzione del pubblico ufficiale ex art. 480 c.p., è necessaria una falsa dichiarazione resa dal privato idonea a indurre in errore il funzionario pubblico, non essendo sufficiente il mero mancato utilizzo, accertato successivamente, della struttura dichiarata come idonea al ricovero del veicolo, in assenza di una dimostrazione della falsità originaria della dichiarazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto L. - Consigliere

Dott. MORELLI Frances - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultimo;
avverso l'ordinanza del 22/12/2017 del TRIB. LIBERTA' di RIETI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MORELLI FRANCESCA;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. LIGNOLA FERDINANDO, che conclude per l'annullamento senza rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Viene proposto ricorso avverso l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Rieti che ha confermato l'ordinanza di sequestro …

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