Il mancato assolvimento dell'onere probatorio relativo al danno subito comporta il rigetto della domanda di risarcimento, in applicazione del principio secondo cui l'onere della prova del danno è posto interamente a carico della parte che si reputa danneggiata, in forza della rigorosa applicazione dell'art. 2697 c.c. e dell'art. 64, comma 1, del d.lgs. n. 104/2010 (Codice del processo amministrativo). Infatti, l'esistenza del danno non può essere semplicemente affermata in maniera apodittica, ma deve essere adeguatamente dimostrata attraverso la produzione di elementi probatori idonei. Pertanto, la mancata allegazione di documenti o memorie volti a specificare e provare la domanda risarcitoria determina il rigetto della stessa per carenza di prova, pur in presenza di un accoglimento della domanda principale avverso il silenzio inadempimento della pubblica amministrazione. In tali ipotesi, la compensazione delle spese di giudizio risulta equa, in considerazione della parziale soccombenza della parte ricorrente.