Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32422 del 30 agosto 2010

ECLI:IT:CASS:2010:32422PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, mediante artifici e raggiri, induce in errore la persona offesa, facendosi consegnare indebitamente una somma di denaro, anche millantando credito presso pubblici ufficiali o altre autorità, senza offrire alcuna credibile giustificazione per l'incasso di tali somme. Tuttavia, il reato di truffa può essere dichiarato estinto per prescrizione, qualora il termine di prescrizione sia decorso, nonostante la ricostruzione esauriente e dettagliata dei fatti operata dai giudici di merito sulla base delle dichiarazioni rese dalla parte lesa e della dazione di ingenti somme all'imputato. In tali casi, le disposizioni della sentenza che concernono gli interessi civili devono essere confermate, in quanto la responsabilità dell'imputato non viene messa in discussione dai motivi di ricorso, i quali non revocano in dubbio la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - del 08/06/2010

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dall'Avv.to RELLA Luigi nell'interesse di:

Gu. Pa. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Lecce del 14.5.2009;

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso, osserva:

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con s…

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