Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8339 del 1 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8339PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La scriminante della provocazione, prevista dall'art. 599 comma 2 c.p. per i reati di ingiuria e diffamazione, ricorre quando la reazione dell'agente sia conseguenza di un fatto che, per la sua intrinseca illegittimità o contrarietà alle norme del vivere civile, abbia in sé la potenzialità di suscitare un giustificato turbamento nell'animo dell'agente, anche in assenza di proporzione fra la reazione e il fatto ingiusto altrui, essendo sufficiente che sussista un nesso di causalità determinante tra fatto provocante e fatto provocato e non un mero legame di occasionalità. Tale esimente può configurarsi anche sotto il profilo della putatività, ai sensi dell'art. 59 c.p., qualora ricorra una ragionevole, anche se erronea, opinione dell'illiceità del fatto altrui, purché l'errore sia plausibile, ragionevole e logicamente apprezzabile e non cada sulla efficacia obbligatoria o sulla sussistenza di una norma giuridica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinand - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE;
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 300002/2013 TRIBUNALE di SANTA MARIA CAPUA VETERE, del 08/07/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;
Il Sostituto Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. DELEHAYE Enrico, ha concluso c…

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