Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3796 del 26 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3796PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale distrattiva si configura quando l'amministratore di una società dichiarata fallita sottrae o distrae, in tutto o in parte, il patrimonio sociale, occultandolo o facendolo sparire, senza fornire una giustificazione plausibile circa la sua destinazione, così sottraendolo alla garanzia dei creditori. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza e volontà di sottrarre i beni sociali alla garanzia patrimoniale dei creditori, anche se l'amministratore affermi di averli destinati al pagamento di debiti o al proseguimento dell'attività d'impresa, in quanto tale condotta è comunque incompatibile con il principio di par condicio creditorum. La mancata prova della destinazione dei beni distratti o occultati, anche in assenza di uno specifico arricchimento personale dell'amministratore, è sufficiente a integrare l'elemento oggettivo del reato. Inoltre, la collaborazione dell'amministratore con la curatela fallimentare, l'ammissione di crediti personali al passivo o l'assenza di uno stile di vita dispendioso non valgono ad escludere la responsabilità per bancarotta fraudolenta distrattiva, essendo irrilevanti ai fini della configurazione del reato, che attiene esclusivamente alla sottrazione fraudolenta di beni sociali alla garanzia dei creditori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCOTTI Umbert - rel. Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/07/2016 della CORTE APPELLO di CAGLIARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. UMBERTO LUIGI SCOTTI,
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. PICARDI ANTONIETTA, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 7/7/2016 la Corte di appello di Cagliari ha confermato, quanto all'imputato (…

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