Il possesso di veicoli e targhe di provenienza illecita, in assenza di plausibili giustificazioni, integra il reato di ricettazione, anche in assenza di una formale contestazione dell'avviso ex art. 415-bis c.p.p., qualora tale eccezione non sia stata tempestivamente sollevata nei gradi di merito. Il giudice di merito, nel valutare la sufficienza probatoria, gode di ampio potere discrezionale, non sindacabile in sede di legittimità se privo di vizi logici o argomentativi, anche laddove non abbia proceduto all'integrale assunzione delle prove testimoniali inizialmente ammesse, purché tale omissione non abbia arrecato concreto pregiudizio alla difesa. La motivazione della sentenza di appello, pur potendo essere più articolata, è legittima laddove richiami sinteticamente gli elementi essenziali posti a fondamento della pronuncia di condanna, condividendone la logicità e la coerenza con le risultanze processuali.