Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10576 del 5 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10576PEN

Massima

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Il giudice di merito può fondare il proprio convincimento sulla sola deposizione della persona offesa, anche se costituita parte civile, purché tale valutazione sia sorretta da adeguata motivazione che dia conto della credibilità soggettiva del dichiarante e della intrinseca attendibilità del suo racconto, senza che sia necessaria l'acquisizione di ulteriori riscontri esterni. Inoltre, la gravità della minaccia va valutata non solo con riferimento al tenore letterale dell'espressione verbale, ma anche al suo reale carico intimidatorio, desumibile dal contesto spazio-temporale e interpersonale in cui è stata pronunciata, trattandosi di un accertamento di fatto riservato al giudice di merito e non censurabile in sede di legittimità, salvo vizi di palese illogicità. Infine, nel caso di contrasto tra dispositivo e motivazione della sentenza, prevale il contenuto del dispositivo, che costituisce l'espressione finale e vincolante della decisione giudiziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 37/2011 GIUDICE DI PACE di CICCIANO, del 02/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. dott. S. Spinaci che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza di cui in epigrafe, il GdP di Cicciano ha condannato a pena di gi…

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