Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21781 del 17 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21781PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede la prova: 1) dell'esistenza di un'associazione per delinquere avente come finalità la commissione di una pluralità indeterminata di reati, in attuazione di un comune programma criminoso condiviso da tutti gli associati. La mera commissione di singoli reati da parte di alcuni membri dell'associazione, senza il riscontro di tale programma criminoso comune, non è sufficiente. 2) del collegamento strutturale e organizzativo tra l'associazione locale e un'associazione "madre" operante in altri paesi, anch'essa dotata dei caratteri tipici dell'associazione di stampo mafioso. La semplice menzione di una "mafia segreta" o di collegamenti con organizzazioni estere non è di per sé sufficiente a provare tale nesso. 3) dell'esteriorizzazione della forza di intimidazione tipica dell'associazione mafiosa, attraverso l'accertamento di episodi concreti che dimostrino l'effettiva capacità di assoggettamento e di omertà della comunità di riferimento, anche in un ambito territoriale o settoriale circoscritto. Un singolo episodio isolato di violenza non è sufficiente a tal fine. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo chiaro e logico del riscontro probatorio di tali elementi costitutivi, senza lacune o incertezze, al fine di giustificare adeguatamente l'applicazione della misura cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Erco - rel. Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso presentato da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/12/2018 del Tribunale di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Spinaci Sante, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribu…

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