Tribunale regionale di Giustizia Amministrativa Trentino Alto Adige - Trento sentenza n. 248 del 2010

ECLI:IT:TRGATN:2010:248SENT

Massima

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L'ordinanza amministrativa che ingiunge la rimessione in pristino di opere edilizie abusive deve contenere una puntuale e specifica identificazione degli abusi, indicando con chiarezza i tratti di muratura, le dimensioni e le particelle catastali interessate, nonché il raffronto con i titoli edilizi precedentemente rilasciati, al fine di consentire al destinatario dell'ingiunzione di comprendere esattamente l'oggetto e la portata dell'obbligo imposto. In difetto di tali elementi identificativi, l'ordinanza è affetta da un vizio di legittimità che ne determina l'annullamento, in quanto l'interessato non è posto in grado di individuare con precisione gli interventi da eseguire per la rimessione in pristino. Diversamente, l'ordinanza è legittima laddove gli abusi, come le opere edilizie realizzate senza titolo e la presenza di materiali pericolosi, siano puntualmente identificati, essendo sufficiente tale individuazione per consentire al destinatario di adempiere all'obbligo di demolizione e bonifica imposto dall'amministrazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE REGIONALE DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA DI TRENTO
SEZIONE UNICA
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 236 del 2009, proposto da:
Go.Ro., rappresentato e difeso dall'avv. Al.Pe., con domicilio eletto presso il suo studio in Trento,
contro
il Comune di Cembra, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. An.Ma.Va., con domicilio eletto presso il suo studio in Trento,
per l'annullamento
dell’ordinanza-ingiunzione n. 071/2009 del 30 ottobre 2009 prot. n. 777-X-X-2, a firma del ((omissis)) del Comune di Cembra, concernente la rimessa in pristino di opere abusivamente eseguite.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l’atto di costituzione in giudizio dell’Amministrazione intimata;
Viste le memorie difensive;
Vista la propria ordinanza 29.1.2010, n. 5 con cui è stata parzialmente accolta l’istanza cautel…

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