Il silenzio-assenso non opera nei procedimenti riguardanti il patrimonio paesaggistico e ambientale, in quanto l'art. 20, comma 4, della legge n. 241 del 1990, come recepito nell'ordinamento regionale siciliano dall'art. 23 della legge regionale n. 10 del 1991 e successive modifiche, esclude espressamente l'applicazione del meccanismo del silenzio-assenso a tali procedimenti. Pertanto, la previsione del silenzio-assenso contenuta nell'art. 46, comma 2, della legge regionale siciliana n. 17 del 2004 deve ritenersi implicitamente abrogata a seguito dell'entrata in vigore della legge regionale n. 5 del 2011, che ha modificato il citato art. 23 con un rinvio dinamico all'art. 20 della legge n. 241 del 1990. Ne consegue che, in assenza di un provvedimento espresso di autorizzazione paesaggistica, il Comune non può rilasciare la concessione edilizia richiesta, non essendo configurabile un danno da ritardo risarcibile in capo al privato, in quanto l'impossibilità di ottenere il bene della vita è dovuta alla legittimità dei dinieghi di nulla osta paesaggistico adottati dalla competente Soprintendenza.